"La guerra di Annina e i camminanti ci conferma i caratteri di fondo della poesia di Mariano, poeta e narratore, con un passo di ampia orchestrazione, oggi non molto frequentata, ma presente in una vena piemontese di poesia non lirica, attratta dal racconto, come ben sappiamo da Gozzano a Pavese. In questo caso pare di avere a che fare con un prosimetro, con vivace presa narrativa e fantastica, connessa ad incursioni di ritmo decisamente più metrico. C'è sempre in ballo il suo Monviso, nella sua sovranità montana e nella sua anche antropica convivenza, ma questa volta posto in una rete quanto mai composita di spazio, tempo e non-luoghi, di realtà storica e quotidiana e di fantasmagoria ossessiva ed apocalittica". Dalla prefazione di Stefano Verdino.