"La Guerra delle parole. Politicamente corretto, neolingua, cultura della cancellazione" è un libro in due. La prima parte descrive la storia, i risvolti, i protagonisti, gli obiettivi di una guerra psicologica contro la psiche umana condotta attraverso il linguaggio. Il politicamente corretto ha generato una neolingua volta a cancellare i significati per imporre, con le nuove parole, una diversa visione del mondo. Sta diventando obbligatoria, opprimente, un vero e proprio meccanismo di controllo mentale. La seconda parte è un glossario ragionato della neolingua condotto sul filo della leggerezza, unita al rigore filologico e all'analisi psicologica delle parole che usiamo.