Anna, non più giovane, vive in provincia col figlio universitario viziato e immaturo. Durante un reportage televisivo, viene colpita dalla libertà, sotto tutti i punti di vista, che scopre in alcuni campi Rom. È l'illuminazione che la porterà a sperimentare un'alternativa esistenziale in un campo nomadi. Conoscerà il giostraio Yorgo e tra di loro si instaurerà un rapporto di complicità, ma anche di diffidenza, con Anna che durante la permanenza nel campo si troverà implicata in storie ironiche e grottesche. E proprio davanti alla giostra, metafora della vita, si saluterà con Yorgo ma senza sapere, una volta tornata a casa, che dovrà essere pronta a rimettere di nuovo in gioco la propria vita.