Voluta da papa Gregorio XIII, terminata nel 1580 sotto la direzione del geografo Egnazio Danti, la Galleria delle Carte geografiche in Vaticano è il più vasto ciclo pittorico di figurazioni cartografiche esistente al mondo e una delle più straordinarie imprese artistiche del tardo Cinquecento. Lunga centoventi metri e larga sei, comprende quaranta tavole ad affresco raffiguranti le regioni italiane, le grandi città portuali e alcune isole minori, mentre sul soffitto è dipinto un ciclo di "miracoli" e scene edificanti legate alle località sottostanti, composto di 51 scene. Il quadro che emerge dal ciclo cartografico della Galleria è quello dell'Italia alla fine del XVI secolo. Una realtà politica ancora disomogenea ma anche un'entità geografica e concettuale già precocemente unitaria, cementata e unificata, quale patria designata della Chiesa, da una visione provvidenziale della storia. Il cofanetto contiene un volume con l'atlante fotografico; uno che raccoglie una serie di saggi e schede e l'ultimo con 40 carte geografiche in cofanetto e gli indici toponomastici.