Il mondo globalizzato ha una sua struttura logica che bisogna saper leggere. Essa ha portato alla costruzione di una società dell'astrazione, dove i valori vivi e concreti (persone, animali, piante, relazioni) sono sacrificati a sistemi di potere che li riducono a strumenti. A riguardo la filosofia di Hegel ha molto da insegnare perché egli è il primo a diagnosticare il sorgere del regime dell'astrazione nella modernità. La critica dell'alienazione poi sviluppata da Marx ha la sua radice nella critica delle logiche sociali astratte svolta da Hegel stesso. Questo libro apre una via d'accesso al suo pensiero, considerando la "Fenomenologia dello Spirito" e la "Scienza della logica", le opere che più indagano la dialettica tra logica astratta e "Spirito". Questo termine designa la concretezza dell'identità tra verità e vita. Ciò che le religioni chiamano "Dio" per Hegel è lo Spirito, ossia il Pensiero vivente e universale. Mentre l'esposizione manualistica della filosofia hegeliana la vede incentrata sull'idea di uno Spirito Assoluto trionfante nel mondo, qui si evidenzia che tale stereotipo è infondato. Dai testi considerati emergono non solo la libertà e la forza generativa dello Spirito, ma anche la sua fragilità, dato che è esposto, proprio come noi e la natura, all'eventualità che l'astrazione fine a se stessa prenda il sopravvento. Se ciò accade la vita intera perde la sua integrità spirituale e viene sottomessa alle logiche del potere. Il libro mostra come Hegel ci insegni a diagnosticare lo stesso pericolo che oggi investe la società globalizzata. E spiega come da lui ci vengano indicazioni preziose per riprendere il cammino verso una forma di società liberata, dove i viventi siano riconosciuti e rispettati.