Integrando le tematiche già affrontate all'autore in "Teoria generale del linguaggio e del montaggio cinematografico", la nozione di forma è approfondita all'interno delle funzioni connesse all'atto creativo e lo status ontologico dell'opera d'arte in relazione alla comprensione del suo dire. Attraverso l'analisi di alcune opere dei grandi maestri del cinema, e un sistematico sconfinamento nell'ambito del pensiero filosofico e psicoanalitico, le proprietà che consentono ai sistemi formali di produrre "senso" attraverso la rappresentazione dinamica delle "cose del mondo" e dell'immaginario dell'uomo sono analizzate nella costante relazione con il linguaggio cinematografico, alla luce dei codici di nominazione iconica, della funzione del "tempo" nei processi di significazione e dell'esperienza sensibile e intellettuale che si compie nella fruizione dell'opera d'arte cinematografica. In questo attraversamento cognitivo, la forma cinematografica si rivela essere un "organismo" vivo e pulsante, in continuo divenire.