Gli effetti del tempo sulla buona letteratura sono davvero imprevedibili e questo lavoro di Apollinaire ne è buona conferma. Siamo a Lutéce, l'odierna Parigi, circa 550/600 anni prima dell'età cristiana e in piena epopea celtico-druidica. Vietrix, giovane benestante desideroso di affrancarsi dal padre e alla ricerca del proprio destino 'profondo', decide di intraprendere un lungo viaggio che attraverso incontri con uomini straordinari e perigliose avventure, lo porterà sino a Babilonia nel momento culmine di decadenza di una città che allora era vero "caput mundi". Il viaggio rappresenta con evidenza il percorso iniziatico di Vietrix che, lasciati agi e imprudenze giovanili, potrà ritrovare la stabilità di una vita matura proprio nella capacità di coniugare le necessità della ragione con l'esigenza di crescita spirituale; oltre all'amore per la vita, finalmente scoperto nella profondità dell'animo femminile.