In questo denso saggio l'autore di sublimi sillogi, quali Il Giardiniere e Gitanjali, grazie a cui ha ottenuto il Premio Nobel, raccoglie alcune riflessioni su temi universali incentrati sull'uomo. Con la stessa limpidità con cui Tagore si rivolge agli allievi della scuola di Bolpur, si concentra qui sul concetto della bellezza e sulla sua funzione sulla psiche umana. Altri aspetti qui indagati sono l'etica, il problema dell'Io in relazione al mondo circostante in cui ritrova le fondamenta della propria esistenza e la ricerca di una piena comunione con tutte le cose del creato. Altro tema di riflessione e indagine psico-filosofica, il dolore e il problema del male come superamento e veicolo alla perfezione. I riferimenti citati dallo stesso autore sono nella millenaria cultura indu e nei principi buddisti.