Vastissima e composita fu la rete di relazioni che Antonio Lucarelli (Acquaviva delle Fonti, 1874-1952) intrattenne, soprattutto epistolarmente, tanto negli ambienti storiografici quanto in quelli politici. I Carteggi che qui, e senza presunzione di completezza, per la prima volta si presentano in un corpus organico (oltre duecentocinquanta lettere), raccontano, infatti, di una fitta rete di amicale e collaborativa corrispondenza con i maggiori storici italiani, con alcuni tra i più rappresentativi esponenti della politica italiana di area democratica e, perfino, con altri personaggi non propriamente allineati alle sue posizioni ideologiche. Lucarelli fu storico "militante" perché i suoi studi - che spaziano dal ribellismo contadino sette-ottocentesco alla riscoperta di quegli uomini semidimenticati (Covelli, Fanelli, Cafiero) ma antesignani degli ideali del socialismo e delle sue forme successive di organizzazione politica - mai furono disgiunti dal concreto impegno civile, dalla militanza attiva nel socialismo democratico.