Quest'opera era apparsa con una coincidenza cronologica quasi fatidica, proprio nell'anno 1900, tra la fine e il principio dei due secoli che, specie nei rapporti con l'idea di Stato, sembra quasi che segnino il passaggio da un'èra ad un'altra. Si potrebbe così considerarla come una specie di inventario di tutto quanto, nel campo del diritto, si deve a quel secolo XIX, che raggiunse un grado altissimo in questo ordine di studi sotto la guida di grandi Maestri, a cominciare dal Savigny, che col suo celebre programma circa il Beruf (la vocazione) del tempo (1814) per la scienza del diritto, fu il primo a tentare la liberazione della nostra scienza dalla soggezione a premesse filosofiche. Per verità, il diritto privato sulla base granitica del diritto romano si era difeso da ogni infiltrazione nociva, nella roccaforte della sua dommatica e della sua esegesi; occorreva invece un movimento iniziale perchè si desse un carattere scientificamente giuridico allo studio di tutta la materia attinente allo Stato e al diritto ad esso relativo: materia, che fino al principio del secolo stesso era stato obietto esclusivo o della filosofia o della politica o di un « diritto comune » (il common Law inglese), in cui nell'uniformità di un'esegesi delle fonti si confondeva la distinzione reciproca del diritto pubblico dal privato. Non per questo, tuttavia, all'opera del Jellinek potrebbe attribuirsi il carattere di un'enciclopedia del diritto pubblico: resterebbe sempre la differenza sostanziale di quell'unità di pensiero, di metodo, di sistema, che deriva dalla personalità dell'autore, che sia nel tempo stesso, come nel caso, un grande Maestro. Vogliamo con ciò dire che se, come si è poc'anzi accennato, son propri di ogni progresso scientifico, da un lato, la conservazione, sotto forma di tradizione, delle conoscenze già acquisite e, dall'altro, un progresso come rinnovamento ed elaborazione originali, questi due aspetti si riscontrano nell'opera del nostro Autore in maniera che raramente si presenta così armonica. Le quali premesse giovano ora per considerare più da vicino l'effetto che il trascorrere del tempo può avere esercitato sul valore e quindi sull'utilità attuale dell'opera.