Innamorata del mare che sempre le è apparso, con la mutevole suggestione dell'infinito che le ispira, l'equivalente delle possibilità esistenziali che la vita può offrire, e intrappolata tra i cupi fiordi norvegesi e una famiglia di cui solo formalmente si sente una componente, Ellida ha già da tempo rinunciato ai propri sogni di indipendenza accondiscendendo a sposare il rassicurante e fin troppo protettivo medico Wangel, che le ha portato in dote due figlie che la ignorano, l'eredità di prendere il posto della moglie defunta, amatissima, e la placida sicurezza di una vita colma di agi e priva di entusiasmo. L'inatteso sconvolge la monotonia dei sui giorni estivi con l'improvviso ritorno di Friman, timoniere finlandese tanto rimpianto ed idealizzato. L'ipotesi di un nuovo inizio sarà però, davanti agli occhi della giovane, sapientemente strumentalizzato da quel marito prima tanto quieto e accondiscendente: Ellida si troverà a sondare se stessa e la propria volontà di essere in eterno una bambina o provare, con tutto l'imprevedibile che ne consegue, a trasformarsi in una donna.