"La dolce stagione" parla di un percorso, un periodo di vita, storico, umano. Gli eventi individuali, il tumore della madre, lo studio, i sette anni di dolore, e quelli collettivi come il covid-19, diventano occasioni dissimulate, sciolte nell'emotività, nelle ricerche contraddittorie di stile, di esistenza, nella marea dell'espressione. Le parole coprono mentre manifestano perché ciò che intendono è trasmettere una certa tonalità emotivo-esistenziale, trasmettere i brividi, le vertigini che ciò che è accaduto ha insegnato e suscitato all'interno dell'io lirico; trasmettere il senso conflittuale di una ricerca sotto l'ombra della tragedia. Il percorso interiore si mischia dunque a quello del letterato, alle simmetrie numeriche e strutturali, agli echi verbali; il percorso ossia di colui il quale, oggi, dedica alla poesia le ore nascoste, e parla con lei e sogna con lei e pensa sempre a lei.