Attingendo ad atti giudiziari, stampa dell'epoca e ricordi personali, Mario Vaudano, magistrato di lungo corso, ricostruisce la propria vita professionale. Tra le pagine scorrono lo scandalo dei petroli e la P2, le denunce contro Andreotti e l'ombra delle organizzazioni mafiose, l'ostilità dell'alta politica e i tentativi di ritorsione, gli omicidi dei colleghi e l'amicizia con Giovanni Falcone. Un'autobiografia minuziosa diventa lo specchio di una nazione fin dagli anni Settanta, tra prima e seconda Repubblica, avendo sempre come unico riferimento il testo della Costituzione italiana.