È questo un viaggio estremamente affascinante nell'antica cultura inca dove la chiave di lettura di un mondo perduto risulta essere la yupana che, con i quipu, costituisce una tecnologia molto avanzata grazie alla quale si calcolavano i dati sulla popolazione, sulle risorse alimentari e minerarie, strade e tanto altro. Oggi sappiamo bene quanto sia rilevante possedere le informazioni, chi le controlla detiene quasi sempre anche il potere. È ciò che emerge dallo studio di questo curioso manufatto dalle forme che riprendono, come un moderno plastico, i luoghi e tutte le informazioni di chi vi abita, chi produce, quanto e tanto altro. La yupana risulta infatti a tutti gli effetti un supporto all'organizzazione sociale e politica. Emergono da questo dispositivo inoltre tre concetti fondamentali nella cultura inca: dualità, reciprocità e responsabilità; aspetti che regolavano ogni rapporto all'interno dello Stato inca. L'autore mette insieme tutti i tasselli derivanti dai suoi studi e arriva a una teoria suggestiva in grado di modificare le datate convinzioni su un popolo giudicato spesso primitivo, ma che invece aveva compreso, in assenza della conoscenza della scrittura, che "possedere" i numeri coincideva con il potere di gestire un popolo e la sua cultura.