Sua madre e sua zia le dicevano spesso che la sua bellezza le avrebbe aperto tante porte, ma che le avrebbe causato anche tanto dolore, tutti avrebbero visto in lei una bambola vuota, dimenticandosi che lei aveva un cuore, ma soprattutto un cervello. Entrò in cucina e vide il tavolo apparecchiato per la colazione, solo per lei, di fianco alla tazza una rosa e un biglietto con il suo nome. Inizia così il peggior incubo di Veronica, in poche ore scopre che il marito ha perso tutto, villa e patrimonio. Decisa a capire come possa essere successo, alla notizia della morte, cerca tra i documenti del marito ma quello che trova le sembra surreale. Mentre pensa a un modo per risalire dal burrone, suona il cellulare, legge il numero e il suo cuore perde un colpo. Quanto ha desiderato e temuto che lui la chiamasse negli ultimi dieci anni.