La Fondazione Famiglia Sarzi, che custodisce le memorie e i materiali di una delle più eclettiche famiglie d'arte italiane, dà l'avvio con questo volume a una collana di studi volta ad approfondire la conoscenza delle poliedriche personalità dei Sarzi: attori, burattinai, sperimentatori, innovatori, ma anche ferventi antifascisti, protagonisti della lotta partigiana. «La critica è facile, l'arte è difficile», che riprende il motto che campeggiava sulla baracca del capostipite, Antonio Sarzi, mette in luce aspetti poco noti della famiglia, quando dalla fine degli anni Trenta, già perseguitati dal fascismo, recitavano "in persona", formando con un'altra famiglia d'arte, gli Allegrini, la compagnia drammatica Allegrini-Sarzi. Costretta per motivi politici a esibirsi nelle piazze minori se non addirittura nei cascinali, la compagnia riesuma storie antiche, ma fortemente popolari, attinte al grande repertorio ottocentesco, come Genoveffa di Brabante o Mayno della Spinetta: drammi lontani nel tempo ma resi indirettamente attuali perché portatori di alti valori libertari e di profonde riflessioni sul tema della giustizia.