Attraverso l'analisi e la critica delle caratteristiche strutturali delle economie contemporanee, nonché del ruolo delle imprese transnazionali, del Banco Mondiale e del FMI, Prebisch cerca di dare delle indicazioni concrete di politica economica che cerchino, attraverso la partecipazione dello Stato nello sviluppo, una nuova etica dell'appropriazione, della distribuzione e dello sviluppo stesso. La crisi dello sviluppo argentino costituisce una sorta di testamento intellettuale di Prebisch che lo scrisse, pochi mesi prima di morire, tra il 1925 e il 1926, dopo essere tornato in Argentina per aiutare il suo paese ad intraprendere la strada dello sviluppo economico dopo quella, appena ritrovata, della democrazia politica.