Il titolo del libro si lascia ispirare dal verso contenuto in una celebre lirica ("Anch'io sono una formica") del romagnolo A. V. Reali, padre cappuccino e artista a tutto tondo, nonché apprezzato biblista. "La crepa dell'essere", che in queste pagine vuol essere "tentata", coincide paradigmaticamente con l'apertura sul fianco del Crocifisso, culmine della rivelazione cristologica come verità di Dio, secondo il racconto del Quarto Vangelo (cfr. Gv 19,34). L'interrogazione del testo biblico, avvalendosi della preziosa convergenza fra questioni teologiche e prospettive filosofiche, permette di focalizzare con efficacia i due fuochi irriducibili della serie di analisi proposte nel libro, sotto il segno delle metafore soglia e dis-chiusura.