"La corsa dei mantelli" è la storia di una ragazza, selvatica, bella e indomabile, appassionata di gare e duelli. Si chiama Daina e di lei ci si innamora a prima vista. Nella sua breve avventura terrena, Daina trova sulla sua strada una banda di strane creature, tra cui Luca, che la segue dappertutto e impara a conoscere la sua natura visionaria e crudele, efebica e sognante, sempre pronta a gettarsi nelle prove più rischiose. Le ombre accompagnano il loro viaggio, assistono al torneo di lotta nelle risaie e ai giochi mortali sui binari dei treni, rifanno di notte le partite giocate al mattino nel cortile di una scuola. Il racconto va in tante direzioni, ora fiabesche e leggendarie ora realistiche. Rimane il filo conduttore di Daina, in balia di ogni incanto eppure lucida fino al tormento. Quante anime si celano in lei! Sono anime esordienti, che non vogliono entrare nel tempo quotidiano, vivono sospese in quel brivido assoluto che è la loro giovinezza, in quel mondo di gare fisiche e di prove spirituali, riti di passaggio che non conducono a nessuna maturità. "La corsa dei mantelli" è un racconto fiabesco scritto da Milo De Angelis negli anni Settanta e qui riproposto insieme a un' inedita versione teatrale - ma è anche un grande archivio di immagini e di presenze che poi nutriranno la sua poesia: la ragazza guerriera, le edicole cittadine, i campi di calcio, il gesto atletico, le palestre, tutto un mondo adolescente attraversato dal gusto della sfida e del valore.