Quello che appare subito evidente, nei koan, è la loro funzione di bloccare il pensiero. Risulta infatti impossibile trovare una risposta logica agli enigmi in essi rappresentati. Di fronte ai koan il pensiero non trova vie d'accesso, né punti a cui aggrapparsi. Un'altra evidente caratteristica dei koan è la loro paradossalità. Ma tale paradossalità è solo apparente. Essi alludono ad una realtà molto semplice e direttamente sperimentabile; è solo lo schermo della mente dualistica a privarci della sua percezione. Tutti i koan hanno un solo ed unico scopo: guidare all'illuminazione. L'illuminazione è la conoscenza del proprio vero essere, conoscenza che viene solitamente oscurata dalle costruzioni mentali del pensiero discriminante. Per superare l'illusione generata dall'indebito dominio della mente, con i suoi schemi causali e spazio-temporali, i koan offrono degli squarci di una visione differente, in cui è possibile tornare a riconoscere la libertà e l'unità del tutto.