Può bastare una nuova carriera e una nuova città per dover rielaborare la propria idea del mondo e di sé stessi. Arturo, giovane avvocato, nel cogliere un'offerta di lavoro a Modena si ritrova a convivere con inattese sensazioni di disagio, remoti ricordi, strani flashback, foschie che riaffiorano e s'insinuano tra i precari equilibri ed il fragile ottimismo suscitato dalla recente sistemazione. Fissare le regole di una nuova realtà è il costante sforzo che l'essere umano di ogni tempo ha sempre compiuto e tuttora compie per trovare tra sé stesso e i luoghi una benefica sintonia, un senso e un'identità. Lo smarrimento, in questa fase, è il prezzo da pagare, la naturale condizione che emerge innanzi a un luogo ignoto, a un percorso sconosciuto, a ogni strada che si teme sbagliata: affrontare lo smarrimento per superarlo, o conviverci senza soluzione, è il tema che connota tante vite e tanta umanità. Ed è anche il tema di Arturo, che in un'Emilia-Romagna sempre più popolata da un'umanità in transito, sfuggente e ondivaga, esplora e sperimenta un pendolarismo tra luoghi e affetti, passato e presente, stili di vita e storie personali "in questa nuova strana Italia della flessibilità, ove tutto sembra normale, e in cui ti fanno credere che viaggiare per lavoro ogni giorno, trasferirsi da un città all'altra, vivere sospesi, sia un segno evoluto dei tempi, anziché una disgrazia familiare". In questo percorso accidentato, procedendo a tentoni, ogni piccolo passo segna un progresso, ma ogni conquista segna anche una perdita delle rendite di posizione del passato che frattanto scompaiono, nell'altalena di incertezze che rende instabile l'esistenza di tutti i viaggiatori: e in un continuo contrappunto tra realtà e visioni, aspettative e opinioni, Arturo conduce la ricerca di un equilibrio possibile fra i retaggi di una vita giovanile già data, e una vita futura nella ridente Emilia forse più fulgida, ma da realizzare. "La compagnia dei pensieri" è una storia di storie, una ricerca di senso, un flusso di coscienza e riflessioni che chiunque elabora nei silenzi della propria interiorità, tra angosce latenti, città fraintese, identità sospese e contesti umani indefiniti. Ambientato lungo la Via Emilia, tra Modena e Bologna, è un romanzo sul divenire dell'uomo e del mondo, una vertiginosa ricerca delle segrete ragioni sottese alle nostre scelte più intime, tra bisogni autentici e indotti, istanze interiori e fuorvianti condizionamenti. Quello di Arturo è un viaggio esistenziale, reale e onirico, verso gli orizzonti della multidentità, sospeso tra l'esteriore realtà che cambia, e l'interiorità di ciascuno, che pure cambia, ciascuna con regole e tempi diversi, quasi mai coincidenti, ma produttivi, talvolta, di fortuite armonie.