È la fine dell'estate del 1884, all'ombra del Vesuvio infuria il colera, che in sole due settimane miete migliaia di vittime. È in questo clima di morte che il commissario Veneruso, uomo dal carattere depresso e irritabile ma inflessibile servitore della legge, si trova a indagare su quello che i giornali hanno ribattezzato il caso delle Sirene: su una spiaggia vicina al porto sono stati ritrovati i corpi mutilati di quattro ragazzine. Quando alla macabra lista si aggiunge un quinto cadavere, il poliziotto si sente più responsabile che mai, capisce di dover fermare il feroce assassino, a ogni costo. Una pista da seguire inizia a delinearsi quando si scopre che le ragazze erano orfane ospitate in un convento di suore nel cuore della città. Assieme ai suoi collaboratori, pigri e indolenti quanto felicemente intuitivi, giorno dopo giorno Veneruso finisce per scoperchiare un groviglio di passioni segrete, vizi inconfessabili e relazioni pericolose tra le ospiti dell'istituto. Sullo sfondo, una Napoli di fine secolo splendida e tormentata, dalla quale la penna di Diego Lama fa emergere strani personaggi e storie nascoste.