La Storia registra come il Potere, nel corso delle epoche, abbia adottato i suoi contrassegni al fine di idolatrare la propria identità politica ed ideologica, attribuendo solennità ai suoi disegni, rivelando la sua capacità di colpire, di premiare, di diramare le sue direttive ai propri sudditi e gregari. Stemmi, sigilli, distintivi e timbri hanno contrassegnato i regimi, i primati e le opere, sia a favore dei popoli, sia nel delirio degli sciovinismi che hanno inquadrato falangi e divisioni, vittorialismi e retoriche per tragiche disfatte. Pertanto ogni potere, sia democratico che liberale, laico o confessionale, ha inteso imporre una tale forma di feticismo, lasciando testimonianze in opere utili, messaggi di discrimine o di redenzione, di profezia o di predizione, testimonianze di errori e di ingiustizie, indelebili al cospetto dei secoli, monito e reminiscenza per le generazioni.