Nessun esperimento produttivo ha mai segnato la storia del cinema italiano più della Cines-Pittaluga. Nei suoi dieci anni di vita, tanti ne passarono dal 1926 al 1935, la ditta di via Veio fu infatti il laboratorio dove trovarono sede le maggiori innovazioni dell'epoca. Dalla riorganizzazione della distribuzione nazionale per città capozona, all'allestimento di una struttura pubblicitaria capace di operare anche all'estero. Dall'adozione delle nuove tecnologie di ripresa sonora, all'adattamento di queste a linee produttive diverse fra loro. Dal tentativo di instaurare un nuovo rapporto fra impresa privata e potere fascista, agli accordi con le case estere per la realizzazione di film in versione multi-lingue. Dall'interesse per la commedia, all'apertura in direzione del "giallo" e del film storico. Dalla messa in produzione, su modello hollywoodiano, dei primi film canzonetta, alla ricerca, tutta italiana, di un nuovo rapporto con l'opera lirica. Dalla invenzione del format modernista, un po' cabaret e un po' cinegiornale, del 'varietà cinematografico', alla progettazione di nuove serie documentarie d'autore dedicate all'Italia e al suo territorio. Una incredibile varietà di idee e sperimentazioni su cui il volume propone ora uno sguardo ampio e interdisciplinare.