Uno scrigno ritrovato e restituito alla città. «Cittadella: la sua cinta muraria, i dipinti del Quattro e del Cinquecento, con la Cena in Emmaus di Jacopo Bassano, il Teatro Sociale: Medioevo, Rinascimento, Neoclassico. Per la completezza dell'itinerario artistico in città mancava un episodio significativo dell'arte barocca...Siamo alla fine del Seicento. Sono all'opera l'architetto Antonio Gaspari, il migliore sulla piazza a Venezia e nella Terraferma, Louis Dorigny, caposcuola nel campo dell'affresco, reduce dal soggiorno romano, già affermatosi a Venezia, e, infine, Giusto Le Court, il maggior scultore del secolo, attivo nella Serenissima: tre artisti di prim'ordine che vengono a concorrere alla creazione di un capolavoro, e di un capolavoro praticamente intatto, prodigiosamente conservatosi nella sua interezza per oltre tre secoli».