Nato da una nobile famiglia di fede austriaca e reazionaria, Fabrizio del Dongo fugge di casa per seguire Napoleone e assiste così al disastro di Waterloo. Messo al bando dalla famiglia, si rifugia presso l'affascinante zia Gina Sanseverina a Parma, dove vive mille avventure tra duelli, carceri, fughe rocambolesche e soprattutto amori, per lo più infelici. Summa delle sue esperienze sentimentali, politiche ed estetiche, in questo romanzo modernissimo e profondamente "realista" - Stendhal riassume sia lo spaesamento che la nascente società borghese determina nell'uomo immerso in una realtà politica e sociale in evoluzione, sia la perdita tutta individuale delle illusioni.