In un villaggio del Sud, alla fine degli anni quaranta, si fa ancora fatica a riprendersi dalle privazioni della lunga guerra. Pur nella sua giovanissima età, la fanciulla (di cui l'autrice non menziona mai il nome) non esita a prendere il posto della madre malata, nella casa del ricco proprietario terriero, temuto e rispettato dalla gente del posto. Spinta dalla difficile condizione economica, finisce per cedere ai giochi perversi del signore, che la tenta con i facili guadagni. È qui che inizia la sua lunga storia, in questa casa grande e silenziosa che la incuriosisce e le incute soggezione. Forse per gli strani oggetti e la mancanza assoluta di specchi. Il signore infatti li ha fatti togliere tutti perché non sopporta di assistere agli effetti del tempo sul suo volto. Gli anni passano e, stanca delle angherie del signore, la giovane decide di voltare pagina tentando la fortuna nella Capitale. La città però l'accoglie con ostilità e presto si accorge che la sola strada da seguire è quella da cui è fuggita, la stessa che le hanno indicato fin da bambina.