Un esordio narrativo straordinario. Una fuga per la salvezza nell'affascinante paesaggio delle Dolomiti. Essere cacciati ci fa indurire "in una corazza impenetrabile". La paura si ripiega fin sotto le pieghe di una riflessione lacerante sul perché dover essere una preda: intanto una specie di animale sconosciuto respira dentro le parole del libro. La narrazione di questo straordinario esordio traccia con decisione qualcosa che forse non è nemmeno più l'orrore, ma una materia emotiva oscura e cieca: si direbbe la certezza che dovunque scorra l'ombra dell'impossibilità, la risposta inevasa, il sentimento di una notte che cala come una montagna d'inverno dentro l'anima delle cose.