Bucarest, Romania, agli inizi degli anni Ottanta. Una primavera splendida e aggressiva travolge all'improvviso la città, turbandone l'ordine e la solita routine. La natura irrompe nei ritmi letargici di una popolazione che si è abituata alla paura e al sospetto, alla prudenza e al piccolo opportunismo. Il libro esce oggi nella riscrittura che l'autore ne ha fatto nel 1996. Ne scaturisce un furibondo atto di poetica distruzione nei confronti delle teorie "razionali" prevalenti nel pensiero filosofico occidentale.