Uno dei maggiori capolavori di Cesare Pavese, vincitore del Premio Strega nel 1950, una «storia di una verginità che si difende» Ginia, la protagonista, è una sartina torinese di sedici anni che vive con il fratello, un operaio, nell'attesa di un futuro che lei vagheggia roseo e spensierato. È lo stesso Cesare Pavese a compendiarlo con l'idea della "bella estate", da cui il titolo del romanzo breve. Ma questa leggerezza adolescenziale è destinata a mutare quando la giovane Ginia conosce Amelia, una ragazza più grande di lei che lavora come modella per un circolo di pittori e che trascina Ginia nel discutibile ambiente della bohème artistica torinese, dove viene sedotta da un artista di nome Guido, che la fa innamorare, approfittando della sua ingenuità. Ginia diventerà la sua amante e tutto sembrerà ammantato da un senso di fiducia per il futuro, proprio come sono radiose le giornate di una bella estate. Ma sarà sempre così per Ginia? Il passaggio dall'adolescenza alla maturità sarà qualcosa di indimenticabile?