Secondo Max Weber ogni ordinamento delle relazioni sociali deve essere esaminato e valutato in riferimento al "tipo umano" a cui offre le migliori possibilità di diventare predominante. Questo volume assume e applica l'indicazione del sociologo tedesco e si interroga su quali siano i caratteri del proto-tipo e del contro-tipo dell'umano nell'Italia basso-liberale. Si narrano quattro episodi di questa dialettica fra tipi prevalenti e umanità minori, fra tipo e anti-tipo. Si seguono le incarnazioni dell'umano e del disumano nella gloria parallelepipeda catodica e digitale, nella palestra del fitness manageriale, nell'immensa latrina di un manicomio criminale e nello spettacolo delle esposizioni coloniali. Tra figure della fama e dell'infamia, emerge il quadro di una democrazia ereditaria in cui torna egemone l'individuo proprietario.