L'eroe di Ayn Rand, l'uomo dall'intelligenza vivace, indipendente nello stile e nelle scelte di vita, colui che con tenacia coltiva la propria razionalità alla ricerca della felicità attraverso il lavoro e la vita affettiva, perseguendo un comune obiettivo morale, può soltanto entrare in conflitto con gli uomini gretti, coloro che limitano il fiorire delle menti indipendenti in nome di una rigida difesa del collettivismo. Anche nella progredita America si può correre questo rischio e incappare nelle maglie della degenerazione e della corruzione morale. Come salvarsi? Per reagire alla pressione delle ideologie autoritarie l'uomo non deve sacrificarsi per gli altri né deve sacrificare gli altri a se stesso - né vittima, né carnefice -, ma reagire con attività organizzative e di propaganda, in nome della libertà e dell'indipendenza. «L'uomo che apparteneva alla terra», la seconda parte della «Rivolta di Atlante», è un romanzo ricco di azione e di pathos sulla temporanea sconfitta, e sulla rinascita della libertà dell'uomo.