"L'uomo della vacca" è un testo misterioso e praticamente dimenticato (non fosse per Pablo Neruda) di un filosofo, mistico e flâneur argentino, veterinario, agronomo, politico fallito, sconosciuto, Omar Viñole, che nel 1956 diede alle stampe per la prima e unica volta questo volume, mai tradotto prima né mai arrivato al pubblico italiano ed europeo. Il racconto è frutto delle provocatorie peregrinazioni di un uomo in compagnia di una vacca per le strade di Buenos Aires, in protesta contro la corruzione degli anni '30 del secolo scorso, in un cammino di conquista di sé anarco-cristiano e cinico-stoico, in nome della vita socratica, del gusto per lo scandalo e soprattutto della concezione poetica e spirituale del mondo. Un testo critico attualissimo da scoprire a distanza di quasi un secolo di immeritato oblio.