È la notte del 12 ottobre 1815. Gioacchino Murat è recluso nel castello di Pizzo, a seguito del fallito tentativo insurrezionale per la riconquista del regno. Il giorno dopo verrà processato e certamente condannato a morte. Alla mezzanotte riceve la visita di una signora, una Contessa, con la quale intesse un fitto dialogo, su vita, morte, politica, rivoluzione, fede, Dio.