Con l'ultima lacrima dell'Odissea, quella per il cane morente, Ulisse ritrova la sua dimensione umana. Così è anche per noi, eroi senza Mito della nostra personale avventura. Solo l'amore per le nostre piccole cose di tutti i giorni può restituirci a quelle origini che tutti ci portiamo dentro. Una sorta di omaggio ai piccoli pensieri emotivi della nostra vita segreta, ai piccoli sogni di un'umanità minore, che sempre sogni sono, alle nostre ambizioni, alle paure e alle amarezze che ci hanno umanamente fatto soffrire per riscoprire che, alla fine della nostra personale Odissea e delle mille imprese della vita di tutti i giorni, siamo comunque rimasti ciò che eravamo all'origine. Un pensiero semplice, da uomo comune, alle cose comuni per cui soffriamo e speriamo e per le quali spesso piangiamo quelle sottili e invisibili lacrime che tanto mi paiono indispensabili a voler scrivere "d'amore".