Anno 2004. Dopo la sconfitta di Saddam Hussein da parte della coalizione a guida americana, il fuoco arde più che mai sotto le ceneri di una fragile pace. I costi necessari per la ricostruzione dell'Iraq sono enormi, mentre del tesoro accumulato da Saddam durante gli anni del suo dominio si è persa traccia, o quasi. Un indizio proveniente dalla Siria mette in moto i servizi di sicurezza americani che affidano a David Faure - un uomo d'affari che ha una ragione personale per affrontare un'indagine molto pericolosa - il compito di individuare dove sia stato nascosto il patrimonio trafugato dagli uomini del Muckabarat iracheno. La ricerca di Faure, accompagnato nell'impresa dall'affascinante agente della CIA Jacqueline Chamoun, si snoda fra il Medio Oriente siriano, libanese e iracheno, passa da Israele per approdare prima in Grecia e poi nei santuari svizzeri della finanza grigia, seguendo le ratlines del contrabbando e le money laundries fino a giungere a un risultato solo in parte prevedibile. Il libro è anche un affresco di situazioni e personaggi del Medio Oriente prima che la guerra siriana travolgesse intere nazioni, trasformando in rovine fumanti luoghi dal grande fascino. "L'oro di Baghdad" è una spy story che avvolge e compenetra l'obiettivo iniziale - la ricerca dei fondi neri di Saddam - con un forte e documentato richiamo alla storia recente del terrorismo internazionale. Non meno di David Faure, i protagonisti sono gli allora responsabili dei servizi segreti di CIA, Mossad e FSB e i loro avversari passati e futuri, tanto che è davvero difficile stabilire dove sia il confine tra verità storica e fantasia. Prefazione di Alberto Negri.