Affascinato dalla materia e dalle sue libere possibilità, con un mero movimento che da inventivo si trasforma in fattivo, Fausto Maria Franchi tende a trasmettere, tramite il fare delle mani, immaginose forme e delicate texture alle superfici dei metalli apportando infinite sfaccettature per speculazioni luminose. L'opera rompe i limiti della convenzionalità, chiude e dischiude il cerchio della ricerca, e porta lo spettatore a ripensare il proprio modo di guardare le cose, evadendo da una visione prestabilita e aprendosi al nuovo.