Per la guida turistica Rachele Zwillig, a Gerusalemme ogni cosa è al proprio posto solo per necessità e la santità del luogo - illuminata da una luce immaginaria - va cercata altrove, nei suoi luoghi nascosti. Rachele - che si porta dietro il fantasma della madre, un fratello misterioso e un padre assente - ama bere Gin Tonic durante Shabbat, non vuole essere definita ebrea e, per sopravvivere, inventa storie che spaccia come reali non solo alle comitive di turisti ma anche a sé stessa. Sparse nel cassetto della credenza fra vecchie posate, elastici, tappi e ricevute di pagamento ci sono cinque fotografie che racchiudono la storia della sua famiglia, del suo disagio e del suo dolore. Fra quelle immagini ce n'è una sfocata con una casa circondata da un giardino incolto, una sedia rovesciata e una donna davanti alla porta d'ingresso che guarda verso l'obiettivo. Una freccia rossa, marcata con forza, la indica con l'iniziale T. Quella foto nasconde una storia, un segreto e una possibilità di pacificazione. «Mi chiamo Rachele Zwillig e sarò la vostra guida. Voglio dirvi da subito che qui non servono mappe, satellitari, cartine. Qui è bene perdersi. Perdersi significa non cercare risposte, quindi non fatemi domande se non strettamente necessarie. Non interrompete il vostro smarrimento di fronte ad apparenti certezze. Mantenete il disorientamento, mantenetelo il più possibile perché è questo ciò che ha valore. E quando avrete la sensazione di esservi ritrovati, guardandovi intorno vivrete un'inevitabile contraddizione: da un lato la realtà oggettiva con tutti i margini di errore, dall'altra la realtà unica, quella che siete voi a cogliere e che varia a seconda del sapere, del vissuto, dello stato emotivo. E ancora non basterà, perché il vostro sentire dipenderà dalle nuvole, dal vento, dall'azzurro del cielo, dalla stagione, dalla luce. Qui nessuno può darvi certezze. Nemmeno io, ovviamente. Qualcuno allora si domanderà: perché mai dovremmo pagare una guida per muoverci tra le mura di questa antica città senza avere alcuna certezza? Non lo so. Il pagamento, non a caso, è anticipato. Seguitemi...»