Opera del geniale organaro Francesco La Grassa, giovane artigiano del primo Ottocento, pressoché analfabeta, mentre era ancora in costruzione nella chiesa di San Pietro a Trapani (1836-1848), lo chiamavano "grand'organo". Per questo e per l'incredibile complessità costruttiva, da sempre ha suscitato grande ammirazione. Sette tastiere distribuite su tre consolli, oltre sessanta registri, quasi tremilatrecento canne: un capolavoro sia dal punto di vista fonico sia da quello meccanico, una vera e propria orchestra nascosta guidata dalla tastiera centrale attraverso un complesso congegno di leve, rappresenta un unicum, un'opera senza eguali. Cercando di far luce sulla figura, per certi versi ancora oscura, di Francesco La Grassa, viene ripercorsa la storia della costruzione di questo eccezionale capolavoro di meccanica sonora e il suo destino nel tempo.