«Il tema è caldo, e richiede un intervento a caldo», scrive l'autore aprendo questo libro sulla pandemia, mettendo così in guardia il lettore, come per avvisarlo che, in realtà, lungo la riflessione che ci viene proposta caldo e freddo si scambieranno spesso le parti. E aggiunge: «Il lettore interessato soprattutto agli aspetti medici e medico-sanitari o anche microbiologici della pandemia non troverà qui informazioni di qualche interesse: le pubblicazioni sull'argomento non si contano, né le competenze di chi scrive potevano autorizzare uno sconfinamento in questo campo. Azzardiamo però una previsione: che la storiografia futura, occupandosi della grande crisi 2020, non vedrà nell'aspetto medico-sanitario o epidemiologico il vero clou del problema». Vedere nella pandemia un fenomeno puramente sanitario e politico-sanitario, significa ignorare lo scenario complesso in cui si colloca e ridurla a un semplice episodio nella lunga storia delle epidemie. Significa indossare, come i vecchi cavalli da tiro, due robusti paraocchi per tirare dritto secondo le indicazioni o meglio le frustate del cocchiere. «La natura di crisi sistemica, o epocale, e come si vedrà di "guerra sostitutiva", apparirà - sottolinea Cuniberto - sempre più evidente nella prospettiva storica. E nell'enunciare questa convinzione - conclude -, è già detto almeno in parte il "succo" teorico del libro».