"'Thauma', 'La cosa e la casa', 'Crosspoint', sono tre partiture drammaturgiche che Alfio Petrini, riconosciuto dal teatro italiano come "titolare" a tutti gli effetti e con grande merito dell'idea e della prassi del "teatro totale", ha portato a termine nei primi mesi del 2009. Per soluzioni formali, per tematiche espresse, per "visioni" comuni, definirei nel loro insieme questi tre testi una vera e propria trilogia esemplare, un modello di scrittura che, se tutto deve, sul piano teorico-estetico, all'idea, alla "proposta" e "pratica" del "teatro totale", sul piano effettuale della mitopoiesi drammaturgica scritta sulla pagina ci offre un materiale da leggere, analizzare e decodificare che va del tutto oltre pregiudizi, aspettative e idiosincrasie ereditate o per inerzia, o per consuetudine o per vizi accademici. Ma non per via di poetiche e/o di stilistiche. Piuttosto l'oltranzismo della macchina drammaturgica assemblata da Petrini segue il paradigma, di matrice artaudiana, che ispira la natura stessa del teatro dal Novecento in poi (e non solo il teatro, ma l'arte in generale): ri-fare la vita, ri-creare la realtà, poiché l'arte teatrale non è la vita, né la imita."