"L'interpretazione dei sogni è la via maestra per la conoscenza dell'inconscio, il fondamento più sicuro della psicoanalisi e il campo in cui ogni praticante deve maturare il proprio convincimento e perseguire il proprio perfezionamento". Con queste parole, nell'autunno del 1909, Sigmund Freud definiva il valore propedeutico del suo libro sui sogni, pubblicato dieci anni prima e che, come spesso è accaduto alle grandi opere rivoluzionarie, la critica scientifica e accademica ufficiale aveva accolto con imbarazzata ostilità. Freud ebbe sempre un profondo rispetto per la sua stessa vita onirica, infatti, fin da molto giovane iniziò ad annotare i suoi sogni e approfondirne il significato attraverso attente osservazioni. L'enorme risonanza che "L'interpretazione dei sogni" ha suscitato, gli ha dato ragione: chiunque voglia accostarsi con serietà allo studio della psicoanalisi o voglia solo rendersi conto di quale radicale cambiamento di prospettive essa abbia prodotto nella cultura scientifica moderna, non può prescindere dalla lettura di questa, che non è soltanto l'opera principale di Sigmund Freud, ma anche il suo libro più affascinante e rivoluzionario.