I riflessi drammaturgici e letterari della "Alcesti" di Euripide, rappresentata ad Atene nel 438 a.C., sono stati molteplici e giungono sino a oggi. Nel lungo e sfaccettato "iter" di riscritture e messe in scena del dramma euripideo, intessuto di enigmaticità e antinomie, si pone un testo poetico latino del IV sec. d.C., il "Carmen de Alcestide", più noto come "Alcestis Barcinonensis" ("Alcesti di Barcellona"). Questo libro si propone di interrogare l'"Alcesti" tardoantica sulla sua teatralità e ne offre una nuova traduzione italiana, accompagnata da un commento, in cui il testo viene analizzato secondo illuminanti prospettive letterarie, teatrali e di storia della cultura antica. Conclude un capitolo sulle componenti performative della "Alcesti di Barcellona" nell'ambito delle forme spettacolari del tardoantico e sulla sua vita teatrale nella contemporaneità: una "Alcesti 'redux'" sulle scene del XXI secolo e stimolo drammaturgico per nuove.