Tra le tante risposte che si generano dalla lettura del libro, la domanda finale sorge spontanea: dove arriveremo? Ed è così che l'uomo sarà protagonista del processo inverso che, se ben 200 mila anni or sono l'ha portato a essere, oggi lo porterà a non-essere. Questo è il destino della razza umana: una involuzione continua celata dall'eccitante nome di evoluzione che alla fin dei conti è una distruzione di un prodotto che è non essere ma emulazione dell'essere. Grazie all'ipertrofia del nostro io, che più banalmente possiamo chiamare egoismo, ci ritroveremo come cavernicoli in grotte a poppare i pollici. Non progredi est regredi, chi non avanza, indietreggia.