Della giovinezza itinerante che l'ha portata in Siria, in Libano o in Giordania, Anna Soncini Fratta ha conservato il gusto del dialogo, dell'incontro con l'Altro. Ben presto la sua ricerca ha rispecchiato questa ampia apertura al mondo, un'apertura progressiva iniziata con l'esplorazione sistematica della letteratura belga di lingua francese, ma che presto si è allargata a tutte le letterature d'Europa - letterature che la professoressa Soncini intendeva classificare all'insegna dell'unità. Organizzatrice instancabile di convegni, ma anche creatrice di corsi internazionali come un Dottorato Europeo e un Master Erasmus Mundus, non solo ha moltiplicato nuovi approcci alla letteratura, ma ha anche messo in contatto le culture più lontane, dall'Africa all'Asia, dalle due Ameríche all'Europa. Ed è proprio questa apertura al mondo che trova oggi la giusta eco nelle testimonianze d'amicizia qui raccolte. Scorrendo l'indice, è possibile vedere fino a che punto i soli nomi dei firmatari suggeriscano di per sé una dimensione internazionale esemplare. Nomi italiani e francesi, indiani e russi, norvegesi e spagnoli, belgi e portoghesi, greci, georgiani e canadesi, senegalesi e bulgari, svizzeri e polacchi ... - tutti riuniti sotto quello di Anna Soncini Fratta - perché, come dice Éluard, «doveva pur esserci un viso con tutti i nomi del mondo».