L'eucarestia è vita. È questo il dato che emerge quando leggiamo i vangeli: emanano vita. I riti che celebrano l'eucarestia, invece, spesso non emanano vita, perché sono ricoperti, ingolfati, soffocati da norme liturgiche, suppellettili inutili, ritualismi antiquati, che offuscano il messaggio vitale di Gesù. L'Occidente vive ormai in un'epoca post-cristiana: è il tempo in cui mettere definitivamente nel baule dei ricordi alcune tradizioni obsolete, per aiutare le comunità cristiane a riscoprire quel tesoro d'amore che Gesù ha nascosto nelle parole dell'ultima cena. Occorre mettersi in cammino, sulle orme del concilio Vaticano II, per un percorso di disvelamento dell'autentico che è, allo stesso tempo, un cammino di riscoperta di ciò che è stato coperto, nascosto, a volte deturpato. Un cammino da farsi con e nella comunità dei credenti, alla ricerca di ciò che Gesù, il Maestro, le ha consegnato per «fare questo in memoria di lui».