Un ragazzo di quattordici anni parte da solo per trascorrere l'estate a Lampedusa, isola che pochi ancora conoscono nel 1954. Non è uno spostamento facile per l'epoca, due giorni di viaggio da Roma in treno e per nave, ma il giovane non si meraviglia. Se ne stupirà anni dopo, da adulto, chiedendosi perché l'abbiano lasciato andare su quell'isola sconosciuta. È una storia del Mediterraneo, tra la Sicilia e la Libia, la storia di famiglia che nasconde un piccolo segreto e di un ragazzo che porta un messaggio a lui ignoto. Non si tratta di una rievocazione nostalgica del "come eravamo", la realtà narrata è l'unica possibile: l'isola vive di pesca allo sgombro, si va a remi o a vela tra fondali incontaminati e venti che cambiano all'improvviso, pochi ancora praticano la pesca subacquea. Un'estate che segnerà per sempre la vita del ragazzo, insegnandogli a capire la natura, prevenire le tempeste e ad ascoltare le donne.