In questo volume, Wolf-Dieter Dube racconta la storia dell'espressionismo tedesco, richiamando le parole vive e rivelatrici degli artisti che ne furono i maggiori esponenti. Il saggio prende avvio dai primi scontri fra studenti e professori in seno all'Accademia di belle arti di Dresda, dove il "Die Brücke" nacque proprio come piccola cellula rivoluzionaria pronta a far esplodere gli accademismi, rivendicando la superiorità dell'espressione sul realismo. Quello proposto dagli espressionisti fu un idealismo potente, votato a preservare la freschezza e l'ingenuità delle sensazioni, la forza e l'onestà. Concependo l'arte come "creatività primitiva" e non come abilità tecnica, gli espressionisti sfidarono i comportamenti borghesi fossilizzati nella società tedesca, promuovendo un "uomo nuovo" nel quale il sogno di un mondo primitivo e autentico si poneva in contrasto con il dinamismo vertiginoso delle metropoli nascenti.