Il saggio, a carattere scientifico, si concentra sul contributo di Gregorio Palamas quale baluardo dell'Esicasmo, una pratica spirituale centrata sulla preghiera del cuore e la ricerca della comunione con Dio. La prima parte del libro esplora il contesto storico e spirituale del XIII e XIV secolo nell'Impero bizantino, con particolare attenzione al Monte Athos, dove l'esicasmo fiorì. Viene delineato il percorso spirituale e biografico di Gregorio Palamas, includendo la sua educazione monastica e l'importanza della formazione spirituale. Inoltre, sono analizzati i termini chiave di questa pratica ascetico-mistica. La seconda parte si concentra sull'esicasmo tardo-bizantino, esaminando opere di autori come il Pseudo-Simeone, Niceforo l'Esicasta e Gregorio Sinaita. Sono presentati anche gli antichi metodi psicofisici utilizzati per raggiungere l'esichia permanente, nonché le sue ricadute nella vita spirituale. La terza parte affronta l'esichia nella produzione di Gregorio Palamas, dai suoi primi scritti a carattere spirituale, passando per quelli dogmatici, come le "Triadi in difesa dei santi esicasti" e la sua ultima lettera "Alla reverendissima monaca Xene".