In un viaggio nel tempo, Miriam, una combattiva e romantica donna-avvocato, percorre Lecce e il Salento e incontra le figure femminili più rappresentative che, con Maria d'Enghien, la spronano a combattere per far trionfare la giustizia. Paladina delle donne e in cerca del vero amore, l'eroina commuove e avvince con la sua figura e le sue incredibili peripezie a cavallo tra sogno e realtà. Scrive il giornalista Raffaele Polo nella prefazione:«Alle donne, di ogni epoca e latitudine, per convenzione e valore simbolico, si attribuisce il nome di Maria. "L'eredità di Maria" in senso lato diventa cifra del femminile, desiderio di amore e dignità. Così, senza parere, con grande semplicità, alle parole che vengono da così lontano, pronunciate da Maria d'Enghien, che la protagonista del romanzo di Tiziana Buccarella incontra una sera tra le ombre della Torre di Belloluogo, si aggiungono quelle di altre donne, di eroine che, nei secoli, hanno portato avanti il proprio credo, combattendo fino alla fine (spesso tragica) per affermare i diritti delle donne, soprattutto in epoche poco propense a considerare il genere femminile alla pari con i detentori maschi di tutti i poteri...»